CFP: Sammlungsraum als Ort des Dialogs
Where: Villa Vigoni
When: 26 February-1 March 2018
Deadline to submit proposals: Dec 31, 2017
Ohne Grenzen: Der Sammlungsraum als Ort des Dialogs der Objekte unterschiedlicher Provenienz
Deutsch/italienisches Doktorandenkolloquium in der Villa Vigoni (Deutsch-italienisches Zentrum für Europäische Exzellenz)
Mit dem Eintritt in den Sammlungsraum werden Werken und Objekten bekanntlich neue Bedeutungen zugeschrieben. Die mit der Ortsveränderung einhergehende Bedeutungszuschreibung hängt sowohl vom neuen zeitlichen und räumlichen Kontext ab, als auch von der sozialen wie historischen Stellung des Sammlers oder der Sammlerin und damit ganz wesentlich von ihrer jeweiligen kulturellen Rahmung.
Tatsächlich zeichneten sich nicht nur frühneuzeitliche Wunderkammern durch ein Nebeneinander von unterschiedlichsten Objektkategorien aus, auch in den Sammlungsräumen, in denen Gemälde und Statuen gezeigt wurden, wurden Nachbarschaften gestiftet, die nicht unbedingt Rücksicht auf zeitliche, geografische oder mediale Grenzen nahmen. Dies gilt nicht nur für die Begegnung von antiken Skulpturen und neuzeitlichen Gemälden. Vielmehr konnten auch Objekte unterschiedlicher regionaler oder nationaler Schulen zusammenkommen, sowie europäische Objekte mit jenen aus anderen Kulturräumen, wie etwa dem südamerikanischen oder asiatischen Raum.
Eine Konzentration auf die Begegnung und Interaktion von Gemälden und Objekten im Sammlungsraum wirft neue Fragen auf, die im geplanten Doktorandenkolloquium exemplarisch fokussiert werden sollen. Aus der in der neueren Forschung vollzogene Konzentration auf das Objekt und seiner Biografie ergeben sich grundlegende Fragen im Hinblick auf die mehr oder weniger intentionale Herstellung von Objektnachbarschaften und ihrer Rezeption:
Welche Nachbarschaften lassen sich in den frühneuzeitlichen Sammlungsräumen nachweisen? Wo lassen sich grenzüberschreitende Nachbarschaften belegen? Wie wurden Nachbarschaften inszeniert? Welche wurden ausdrücklich hergestellt und welche entstanden durch Zufall? Welche Spannungen und Evidenzen lassen sich an diesen Nachbarschaften ablesen? Welches Interesse, welche Hierarchien und welches Wissen stifteten sie? Welche Rückschlüsse lassen sich von Objektnachbarschaften auf Prozesse der historisch-kritischen Beurteilung von Objekten ziehen? Welche Beobachtungen lassen sich im Hinblick auf die Herausbildung einer Inklusion bzw. Exklusion von Objekten machen?
Willkommen sind abstracts (3000 Zeichen) von Doktorandinnen und Postdoktorandinnen, die zur Objekt-bzw. Sammlungsgeschichte der frühen Neuzeit arbeiten. Bitte senden Sie zusätzlich zum abstract einen Lebenslauf bis zum 31. 12. 2017 an oymarra@uni-mainz.de und oder: mazzetti@biblhertz.it / cecilia.mazzetti@unich.it ein. Arbeitssprachen des Kolloquiums sind Deutsch, Italienisch und Englisch.
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Senza confini: la collezione come spazio del dialogo tra oggetti di diversa provenienza
La proposta ruota intorno ad una considerazione del fenomeno del collezionismo come occasione di incontro e dialogo tra opere e oggetti di diversa natura che – sottratti al contesto originario – acquisiscono nuovi valori e significati grazie all’interazione tra loro e alla funzione degli spazi in cui vengono collocati.
La decifrazione di tali semantiche passa attraverso l’esplorazione di un ampio ventaglio di fonti documentarie, visive e letterarie, ovvero attraverso lo studio filologico sulla provenienza e le caratteristiche dei singoli oggetti, la ricostruzione storica e sociale del collezionista (o dei collezionisti che hanno di volta in volta posseduto determinate opere), l’analisi degli spazi in cui tali oggetti hanno trovato posto anche in una considerazione dinamica degli arredi e delle funzioni.
Una simile prospettiva, solo in tempi recenti pienamente accolta dagli studi sulla storia del collezionismo, apre molte domande sulle relazioni e influenze tra gli oggetti. Nelle possibili trame intessute nello spazio di una collezione, tanto tra opere d’arte di diverse scuole regionali – seguendo il paradigma critico delineato con chiarezza agli inizi del Seicento da Giovan Battista Agucchi -, che tra opere di diversi materiali, misure, forme e funzioni (oggetti e curiosità naturali, antichità, sculture di piccolo formato, dipinti e disegni), si è finora poco ragionato con una considerazione dinamica.
Per comprendere tali forme complesse di narrazione è inoltre necessario rispondere a domande fondamentali riguardo agli accostamenti di oggetti e opere d’arte (indagandone le modalità di acquisizione, allestimento, dispersione): quali vicinanze si riescono ad individuare, e quali di queste riflettono uno sconfinamento tra luoghi e generi all’interno del microcosmo della collezione? Quali di questi accostamenti sono intenzionalmente ricercati, e quali casuali? Come venivano recepiti tali accostamenti, ed erano questi in grado di tracciare nuove strade critiche ed epistemologiche? In che modo il pubblico che aveva accesso agli spazi della collezione diventava attore di un processo critico?
Su questo sfondo metodologico il convegno si propone di discutere casi di studio ancora inediti, frutto di ricerche di dottorandi e post-dottorandi nel campo della storia dell’arte tra tardo Medioevo e Ottocento.
Proposte di dottorandi/e e postdottorandi/e che lavorano sulla storia del collezionismo nel periodo indicato, corredate di abstract (max 3.000 battute) e curriculum vitae, dovranno essere inviate entro il 31/12/2017 a oymarra@uni-mainz.de e a: mazzetti@biblhertz.it / cecilia.mazzetti@unich.it. I lavori si terranno in italiano, tedesco e inglese.

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